A Classic Horror Story è un film horror italiano del 2021 diretto da Roberto De Feo e Paolo Strippoli.
Per il film, Roberto De Feo e Paolo Strippoli hanno vinto il premio alla miglior regia alla 67ª edizione del Taormina Film Fest.
Cinque persone condividono un camper in carpooling per raggiungere una destinazione comune. Il proprietario del camper, Fabrizio (un ragazzo calabrese appassionato di cinema), documenta il viaggio con delle stories da social network, infastidendo uno dei passeggeri, il medico Riccardo. Gli altri passeggeri sono una giovane coppia in vacanza (Mark, inglese, e Sofia, ucraina) e una ragazza incinta che sta per abortire (Elisa). Durante la notte, mentre a guidare non è più Fabrizio ma Mark (il quale ha bevuto birra, e continua a berla guidando), i ragazzi si schiantano contro un albero (per evitare un capretto morto sull'asfalto), perdendo i sensi. Al loro risveglio però la strada che stavano percorrendo è scomparsa e i cinque si trovano in una radura con una casa di legno vicina ad un folto bosco. Mark ha una gamba ferita, così mentre gli altri esplorano i dintorni è costretto a restare nel camper, a volte da solo, a volte insieme alla fidanzata Sofia. Riccardo e Fabrizio cercano una via di uscita, ma si imbattono in alcuni fantocci insanguinati e a teste di animale mozzate di fresco: questo, unito a dei quadri di tre figure misteriose che trovano nella casa, ricorda a Fabrizio la storia di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, leggenda horror che gli veniva narrata da piccolo e che questi racconta ai compagni d'avventura. Questa storia riguardava un rituale contadino che prevedeva il sacrificio di tre persone. A una di queste venivano cavati gli occhi, mentre alle altre due venivano tagliate rispettivamente lingua e orecchie.
Quella notte, mentre gli altri sono nascosti nella soffitta della casa dopo aver visto alcune sinistre figure mascherate, Mark viene portato dal camper all'interno della casa da quelle stesse persone, le quali lo torturano e uccidono barbaramente. I quattro sopravvissuti trovano in soffitta una ragazzina muta (a cui pare abbiano tagliato la lingua) rinchiusa in una gabbia di paglia: Elisa decide di prendersene cura. Subito dopo un litigio coinvolge l'intero gruppo, mettendo in particolare Sofia e Riccardo l'uno contro l'altra in relazione alla morte di Mark. Improvvisamente il camper in cui il gruppo viaggiava scompare nel nulla: il gruppo rinviene tuttavia una delle loro birre, che consuma quella sera fra chiacchiere e racconti gioviali. Riccardo rivela di aver perso il suo lavoro di medico a causa di un errore costato la vita a un paziente, mentre Fabrizio pronuncia una battuta sul binomio meridionali e mafia. Quella stessa notte, tuttavia, tutti tranne Fabrizio ed Elisa vengono massacrati.
Elisa si rende conto che il motivo per il quale non si era svegliata nonostante il frastuono era che nella birra poteva esserci un narcotico: inizia dunque a sospettare di Fabrizio, il quale è effettivamente complice degli assassini. La ragazza viene rapita e si risveglia con le mani inchiodate ad una sedia, ai piedi di un'enorme tavolata capitanata da una boss mafiosa che è anche la madre di Fabrizio. La donna le rivela che questo è l'unico modo per sostentare i suoi "figli" dal momento che "la mafia non è più quella di una volta". La ragazza viene rinchiusa in una stanza in cui può comunicare, per via telematica, con Fabrizio: in questo modo scopre che la mafia sta girando e vendendo una serie di snuff movie diretti da lui. Fabrizio è infatti uno studente di cinema ed è disgustato dal fatto che i suoi connazionali abbiano abbandonato il cinema horror da decenni. Elisa lo prende in giro, gli rinfaccia quanto la trama fosse piena di stereotipi a tal punto da permetterle di capire cosa stava accadendo.
A causa di ciò il ragazzo ha un battibecco con sua sorella minore, che altri non è che la bambina "salvata" da Elisa nella casa degli omicidi. Quest'ultima lo colpisce con un forte schiaffo. Elisa, riesce a liberarsi dai chiodi e ad impadronirsi di un fucile. La ragazza uccide la sorella di Fabrizio e poi anche Fabrizio stesso, riprendendo il secondo assassinio così da invertire i ruoli. Conclusa la vendetta la ragazza, cosparsa di sangue, si reca in spiaggia sotto gli occhi di molti avventori, i quali la riprendono con i loro telefonini. La ragazza conclude il suo cammino fino ad arrivare in mare, inabissandosi nelle acque come per cancellarsi di dosso quanto ha appena vissuto.
In una scena dopo i titoli di coda, si vede che il film girato dalla mafia è stato venduto al servizio streaming BloodFlix col titolo A Classic Horror Story. Un utente insoddisfatto mette dislike, mentre altri utenti dicono la loro sulla dubbia qualità del film, non sapendo che gli eventi girati erano reali.