L'Arminuta è un romanzo di Donatella Di Pietrantonio, pubblicato nel 2017 e vincitore del Premio Campiello dello stesso anno, del Premio Napoli e del Premio Segafredo Zanetti UN LIBRO UN FILM.
Il titolo — termine dialettale traducibile in «la ritornata»— si riferisce alla protagonista, una tredicenne che, senza capirne la ragione, viene rimandata alla famiglia d'origine dopo essere vissuta fin da piccolina in una famiglia diversa che ha sempre creduto la sua. Si trova così ad affrontare una vita aspra, in un ambiente povero ed estraneo se non ostile. Solo la sorella Adriana, di poco più piccola, il fratello grande Vincenzo e il piccolo Giuseppe si distinguono, in modi diversi, in questa famiglia disordinata e confusa, e con loro la tredicenne — di cui non viene mai specificato il nome e che è individuata solo con il soprannome — riesce a stabilire relazioni. Particolarmente difficile è il rapporto con la madre, anch'essa senza nome, posta a confronto con Adalgisa, l'altra madre, emblema di affetto, cura, protezione. Sul finale, il romanzo svela i dettagli della situazione e i motivi del trasferimento, conosciuti da tutti ma sottaciuti alla protagonista.
La narrazione, condotta in prima persona seguendo il filo cronologico, è articolata in brevi capitoli. Il linguaggio è asciutto, intensamente espressivo, e riflette nell'alternarsi tra la lingua e brevi inserti in dialetto il contrasto fra i due mondi in cui l'Arminuta vive. Il libro approfondisce inoltre il tema del rapporto madre-figlio nei suoi lati più anomali e patologici