Il signore delle formiche è un film del 2022 diretto da Gianni Amelio.
La pellicola, presentata in concorso alla 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ripercorre la vicenda di Aldo Braibanti, protagonista tra il 1964 e il 1968 del cosiddetto «caso Braibanti», interpretato da Luigi Lo Cascio.
a vicenda giudiziaria del mirmecologo, poeta e drammaturgo Aldo Braibanti viene ricostruita in ordine non cronologico.
Nel 1959 Braibanti, ex-partigiano ed esponente del Partito Comunista, torna nel suo paese natale nei dintorni di Piacenza, dove raccoglie attorno a sé un cenacolo culturale di giovani; questo scatena il sospetto dei compaesani, che mal sopportano la sua idea di cultura, la sua visione politica e il sospetto che egli indottrini i loro figli. Tra i suoi seguaci c'è il giovane Riccardo Tagliaferri, il quale, pur subendo la fascinazione del Braibanti, non riesce a emanciparsi dalla mentalità retrograda della sua famiglia borghese; quando suo fratello minore Ettore conosce per puro caso il professore, si dimostra da subito più permeabile alle sue tesi. Ettore comincerà presto a frequentare il circolo: Braibanti lo prenderà sotto la sua ala, allontanando Riccardo e causando la gelosia di quest'ultimo.
Pian piano tra Ettore e Aldo si instaura una relazione omosessuale: il poeta lo convince a lasciare gli studi di medicina e lo invita a coltivare la sua passione per la pittura, cosa che scatena l'ira della madre di Ettore. Nel 1964, Braibanti decide di recarsi a Roma; Ettore, entrato in profondo conflitto con la sua famiglia, decide di seguirlo. I due vivono insieme in una squallida pensione: Aldo introdurrà poi il giovane negli ambienti culturali della Capitale, dove è molto conosciuto (sebbene spesso osteggiato); ben presto si renderà conto di quanto la vita della grande città disorienti il suo pupillo.