La DAD (Didattica a distanza) vista dalle aule del Liceo Scientifico Statale Mascheroni a Bergamo con una dedica finale che merita di essere riportata: “Questo film è dedicato a tutta la comunità scolastica: allo sforzo di tutti coloro che, a qualunque titolo e nonostante tutto, hanno cercato, nel pieno della pandemia, di tenere in vita un’idea di scuola, di dare un senso alla solitudine e allo strazio delle aule vuote”.
Anche per gli studenti più riottosi ad alzarsi dal letto per recarvisi, dopo un po’ di tempo di distanza da quei banchi dove pensavano solo di essere ‘obbligati’ a sedere, è nata una forma di nostalgia.
Questo vale (anche se meno esternato) per alcuni insegnanti provati dal dover sostenere il confronto con scolaresche non sempre predisposte all’ascolto. Tutto si è improvvisamente e per lungo tempo rarefatto traducendo presenze fisiche in rettangoli su uno schermo talvolta totalmente nero oppure con volti e mezze figure il cui auspicato ‘silenzio’ in aula trovava una concretizzazione in un clima rarefatto.
Il lavoro di Valtellina e Vitali ci testimonia tutto ciò all’interno di spazi scolastici in cui i solitari professori condividono un sapere cercando un coinvolgimento difficile da ottenere.